<< Tutti così i sogni, - commenta ad un certo punto l'io narrante di quesito romanzo - fanno vedere il mondo come meno te l'aspetti... >>
Perché è proprio l'apparizione in sogno della vecchia zia Geltrude, a spingere il nipote alla ricerca di notizie che si trasformeranno presto nell'indagine su un dellitto di quarant'anni prima. Man mano che il passato torna a galla, il ricordo bonario e composto della zia Geltrude viene stravolto dalla storia di una donna dalla vita sconvolgente, costretta ad abbandonare il figlio avuto dal parroco nel suo piccolo paese altoatesino, ma poi capace di inseguire il bambino nella Dalmazia occupata dai nazisti, e infine morta avvelenata in modo assai misterioso. Ad ogni pagina il mistero si fa piu fitto, e lo scrittore, con maestria e leggerezza, ci avvolge in un gioco di colpi di scena in cui la verità scivola via continuamente, ogni volta che crediamo di averla tra le mani. Proprio come il grosso branzino del porticciolo, che si prende gioco dei pescatori, apparendo in continuazione sulla superficie dell'acqua prima di immergergersi di nuovo nell'oscurità, la stessa oscurità dove probabilmente nascono i sogni... (Roberto Ossani)
G. Zanzani alle prese con " l'universo oscuro e silenzioso " del passato